Vivere n°66 – E luce fu

Vivere n°66 – E luce fu

La tecnologia avanza e in questa corsa al futuro è arrivato il momento dell’utilizzo del LASER in odontoiatria. Questa parola è l’acronimo di Light Amplification Stimulated Emission of Radiation, amplificazione stimolata della luce tramite emissione di radiazioni. Questa luce che viene emessa è monocromatica e necessita di un veicolo, cioè un mezzo attivo che la diffonde.

Inoltre questa luce è Coerente, le onde che la compongono hanno sempre la stessa lunghezza, e Collimante cioè il fascio viene propagato solo in una direzione mentre la luce del sole o di una lampadina si espande dappertutto.
La luce laser viene assorbita, trasmessa e diffusa nel tessuto trattato; maggiore sarà l’energia e maggiore sarà l’effetto sul tessuto, a seconda dei watt/cm21 si può avere un effetto di denaturazione delle proteina tra i 42°-60°, coagulazione e vacuolizzazione 50°-60°, evaporizzazione a 100° e carbonizzazione sopra i 100°. Il risultato sul tessuto si regola modificando la potenza di emissione ma anche modificando la durata dell’ impulso.

Gli strumenti più utilizzati sono il Laser a diodi e all’Erbium. Gli utilizzi del laser a diodo sono svariati: riesce a sviluppare una potenza tra gli 1 e 10 watt, in modalità continua o pulsata e ha soprattutto come obiettivo i tessuti molli. Viene impiegato in chirurgia per prelievi ed escissioni, il suo taglio oltre che essere preciso determina una carbonizzazione della ferita con meno sangue e una miglior guarigione, motivo per cui è molto impiegato per le incisioni sui frenuli dei bambini, desensibilizzazione dei tessuti dentinali in caso di colletti scoperti o polpa esposta poiché un’emissione di 2 watt è in grado di fondere la dentina e creare uno scudo minerale, velocizzare la guarigione e togliere il dolore immediatamente di afte ed herpes eliminando le vescicole, drenare gli ascessi, migliorare l’azione dell’ipoclorito nelle devitalizzazioni e aumentare l’efficacia del gel nello sbiancamento dei denti.

Il laser ad Er-yag invece ha una lunghezza d’onda di 2940 nm altamente assorbita da acqua e idrossiapatite, la sua azione infatti è veicolata da un getto d’acqua che sotto l’influsso del laser vede le sue particelle esplodere come piccole bombe. L’azione è prevalentemente sui tessuti duri, è molto impiegato nelle resezioni ossee dove scalda meno di una fresa, per mordenzare i bracket in ortodonzia, nelle aperture di cavità dei denti dove è sicuramente meno fastidioso del trapano, qualche volta si può arrivare addirittura vicino alla camera senza anestesia, ma essendo meno preciso necessita di una rifinitura con un classico gommino.
Il comfort dei pazienti è per noi molto importante, cerchiamo di migliorarlo ogni giorno sempre di più con l’aiuto della tecnologia ma anche con il caro vecchio padiglione auricolare, per ascoltare e capire cosa è più importante per voi.

Buon sorriso a tutti.
Dr. Guido Picciocchi
Dr. Luca Dalloca