Vivere n°64 – L’antibiotico: un aiuto indispensabile se usato con coerenza

Vivere n°64 – L’antibiotico: un aiuto indispensabile se usato con coerenza

Cos’è un antibiotico?

Tecnicamente si definisce antibiotico una sostanza di origine naturale prodotta da un microrganismo, capace di ucciderne un altro. Il significato della parola (dal greco) è “contro la vita”. Nell’uso comune il termine indica un farmaco, di origine naturale (antibiotico in senso stretto) o di sintesi (chemioterapico), in grado di rallentare o fermare la proliferazione dei batteri. Gli antibiotici si distinguono pertanto in batteriostatici (bloccano la riproduzione del batterio, impedendone la scissione) e battericidi (uccidono direttamente il microrganismo). Non hanno effetto contro i virus (a parte una possibile attività antivirale della rifampicina nei Poxvirus), i funghi e i parassiti.

Quando vanno usati?

Ascessi: gli ascessi sono capsule di tessuto che inglobano i batteri. Questa capsula forma una barriera che impedisce il passaggio delle cellule “poliziotte” dell’organismo e quindi si rende necessaria una terapia farmacologica. Gli ascessi possono essere di origine endodontica (canale del dente) ma anche parodontali (dei tessuti di sostegno del dente).

Parodontiti-perimplantiti (piorrea): i disagi della gengiva sono per definizione di natura batterica. Si dividono principalmente in gengivite e parodontite: la prima è una forma di leggera infiammazione e necessita al massimo di antiinfiammatori, la parodontite in fase acuta invece è una forma cronica (gengiva che fa male o che brucia) e spesso necessita di una terapia antibiotica mirata al tipo di batteri presenti e deve essere poi trattata da una parodontologo.

Estrazioni: esistono varie teorie in merito, devono essere usati nel caso in cui ci sia una sovra infezione dopo l’intervento (il gonfiore non guarisce o si ripresenta). Premedicazioni: alcune cardiopatie congenite, protesi con valvole proteiche, endocardite infettiva pregressa e valvulopatia post-trapianto necessitano una premedicazione antibiotica prima di ogni manovra che possa causare sanguinamento (seduta di igiene compresa).

Quanto vanno usati?

Un sovradosaggio genera principalmente due effetti: colpisce la flora batterica intestinale responsabile della formazione delle vitamine K e B che è compensabile con l’assunzione di fermenti lattici, e può creare una resistenza di alcuni ceppi batterici. Le allergie sono rare e solitamente sono imputabili alle penicilline soprattutto ai b-lattamici, risolvibili comunque cambiando tipo di farmaco; durante i primi tre mesi di gravidanza è meglio evitarne l’assunzione. Esistono diverse fasce di rischio a seconda del farmaco, quelli prescritti dai dentisti sono normalmente di fascia A o B, che sono i più sicuri. La terapia farmacologica è un potentissimo strumento in aiuto al nostro organismo quando da solo non riesce a sopraffare il problema.
Non è da demonizzare, anzi, ma attenzione al fai da te: l’abuso senza scrupoli può causare danni anche seri. In caso di dubbi non esitate a consultare il vostro dentista.

Buon sorriso a tutti.
Dr. Luca Dalloca
Dr. Guido Picciocchi