Un argomento sempre attuale sia nell’odontoiatria che nella ricerca farmaceutica delle case di dentifrici è la risoluzione al problema della sensibilità dentale.
Con l’arrivo dell’estate poi, cresce la voglia di gelato o di cibi freddi e questo fenomeno può diventare ancora più fastidioso. Cosa provoca questo disagio e come lo si può combattere?
Per comprendere meglio il problema, bisogna ricordare com’è l’anatomia di un dente, che è vivo ed è formato da più strati.
La porzione esterna, completamente mineralizzata, è lo smalto, uno scudo di idrossiapatite di 2 mm circa che ricopre la “corona” del dente; sia la radice, sia l’interno della corona stessa sono costituiti dalla dentina che è come un alveare; nella parte interna del dente abbiamo una cavità che accoglie vasi e nervi che nutrono lo stesso.
Il problema deriva dal fatto che nella cavità pulpare risiedono delle cellule (odontoblasti) la cui coda attraversa la dentina e arriva fino alla parte esterna della radice del dente. Proprio quando questa coda viene esposta perché si è consumato lo smalto o perché la radice è scoperta dalla gengiva, sperimentiamo la sensibilità al freddo.
Per risolvere il problema possiamo ricostruire parte dello smalto consumato con otturazioni e altri restauri conservativi e/o aggiungere gengiva dove manca con degli innesti. Valide soluzioni sono offerte anche dai farmaci: assumendo fluoro per via orale (dentifrici o gel) si riesce a rimineralizzare il dente e con dentifrici al nitrato di ammonio si inibiscono le terminazioni nervose degli odontoblasti (cellule del dente), diminuendone la sensibilità. Queste soluzioni sono temporanee e vanno ripetute nel tempo.
Buon sorriso e buon gelato a tutti.
Dr. Guido Picciocchi
Dr. Luca Dalloca