Vivere n°35: Prevenzione: l’importanza di una corretta postura

Vivere n°35: Prevenzione: l’importanza di una corretta postura

Masticare, stare in posizione eretta, camminare al giorno d’oggi non sono più funzioni di pertinenza ciascuna di un singolo specialista, ma sono integrate tra loro. L’Apparato Muscolo Scheletrico è costituito da tanti segmenti interconnessi al punto che al variare di uno si crea una compensazione a catena che interessa un po’ tutti gli altri. Ad esempio, la mancanza di un primo molare altera a catena il piano occlusale, la lingua che trascina l’osso ioide, che a sua volta crea una tensione asimmetrica sulle cervicali, che a loro volta sono compensate da un movimento delle vertebre lombari: il bacino va in rotazione ed alla fine è alterato l’appoggio plantare esterno. Con un meccanismo analogo, colui che vede poco da un occhio tende a ruotare la testa portando in avanti l’occhio che vede meglio (il contro laterale).
Questa rotazione del capo prima si scarica sulla mandibola che fa da bilanciere per mantenere in equilibrio il capo e via via giù fino a provocare una rotazione del bacino. Ecco perché molti disturbi (mal di testa, cefalee, cervicalgie) possono essere provocati soltanto dalla vista e/o da una mal occlusione. Lo specialista che ha una visione del tutto viene definito olistico. La postura non è un solo fatto strutturale, ma può essere anche biochimico.
A volte un problema alle lombari può essere causato da un intestino che lavora male (disbiosi intestinale). Il problema può anche essere della psiche: chi è stressato e magari beve poca acqua è ha gli psoas deboli (muscoli che interessano anche il bacino) può alterare la postura con rotazione dello stesso e dolori alle ginocchia. La visita posturale, con l’esame alla pedana podobarometrica che verifica gli appoggi plantari, è integrata dall’elettromiografia e da un sistema dinamico per l’analisi occlusale computerizzata (T. Scan III). La postura, creduta in tutto il mondo come un insieme di ossa e muscoli regolata da determinati riflessi, in realtà non è solo l’insieme di tutte queste cose, ma è un’esperienza polisensoriale che forma l’uomo in una essenza fisica, ma anche emozionale. Abbiamo quindi una parte sottocorticale, è la parte arcaica dell’uomo che non ha coscienza e volontà, ma è regolata automaticamente e controlla i movimenti antigravitari, e una parte emozionale controllata dal talamo che controlla le emozioni più istintuali dell’uomo. Ad esempio, se una persona è emotiva, questa sua sensazione si trasmette alla parte fisica modificando il suo posizionarsi nello spazio in base all’emozione che sta provando in quel determinato momento. Con gli studi della neuroanatomia sappiamo perché questo avviene, i nuclei che controllano le emozioni e i nuclei sottocorticali sono in stretta vicinanza e i neurotrasmettitori in particolari situazioni emotive vanno ad eccitare i nuclei del sistema posturale sottocorticale. Così si possono sentire le tensioni del collo e in generale tensioni all’apparato muscolare.
L’uomo è fatto di globalità e insieme di equilibri che si interfacciano. Ha dovuto sviluppare un sistema che si oppone alla gravità e quindi la propriocezione. Il nostro corpo in movimento sfrutta le informazioni che provengono dal mondo esterno. Il sistema propriocettivo è come un insieme di sentinelle distribuite nel nostro corpo, e in alcune zone, come muscoli, articolazioni, pelle e tendini sono molto più numerose.
Siamo esseri bipedi e quindi il primo compito dell’uomo è contrastare la gravità e stare in piedi. Tutti gli esseri viventi devono sottostare a questa legge. Questi recettori inviano milioni di flussi informativi al sistema sottocorticale per informarlo della posizione del corpo nello spazio. I recettori propriocettivi sono dotati di un calibro maggiore e quindi sono capaci di trasmettere le informazioni molto velocemente e permettono una regolazione fine. Il sistema visivo ci serve come sistema di puntamento fissando delle piccole immagini e aiutandoci ad orientarci e soprattutto ad agganciare queste immagini per gestire la verticale. Il corpo come la nostra mente è dotato di una memoria, è quindi fondamentale l’importanza di associare ad un equilibrio posturale un equilibrio emozionale. E allora forza…
Buona Giornata e sorriso
a tutti ■
Dott. Giuseppe Righini
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