Vivere n°24: Non demonizziamo l’amalgama

Vivere n°24: Non demonizziamo l’amalgama

Cari lettori oggi vorrei trattare con voi un argomento abbastanza controverso nel panorama odontoiatrico internazionale, che ha creato notevole confusione nell’opinione pubblica e anche tra i colleghi. Sto parlando dell’amalgama, il materiale color argento che viene, soprattutto veniva, utilizzato per le otturazioni (piombatura). La controversia nasce dal contenuto di mercurio dell’amalgama, e tutti sappiamo che il mercurio è nocivo per l’organismo. È però importante sapere che questo materiale da otturazione viene utilizzato in odontoiatria da oltre cento anni e che più del 95% del mercurio evapora durante la condensazione dell’amalgama al momento in cui viene realizzata l’otturazione. Quindi le persone più esposte ai vapori del mercurio siamo proprio noi, i dentisti. Fino ad ora non esiste un esame epidemiologico che dimostri che la nostra categoria sia più a rischio di malattie dovute all’esposizione da mercurio. È di conseguenza ragionevole concludere che un’otturazione in amalgama è ancora un trattamento abbastanza sicuro ed economico. Tra i vantaggi di utilizzare un amalgama c’è la durata, l’amalgama ha la proprietà di espandersi e di sigillare perfettamente i margini.
L’unico altro materiale con caratteristiche simili è l’oro. Un intarsio in oro però richiede almeno un paio di sedute cliniche e ha costi di circa tre volte superiori ad una otturazione in amalgama. Ambedue i materiali, oro e amalgama, sono esteticamente poco validi, mentre le resine composite e le ceramiche rendono il restauro invisibile. Le otturazioni con resine composite (bianche) necessitano anch’esse di una solo seduta odontoiatrica, ma possono essere utilizzate solo nei restauri di piccole dimensione perché durante il loro indurimento hanno una contrazione. Nei restauri estetici di dimensioni maggiori sono dunque preferibili gli intarsi in composito e quelli in ceramica.
In questo caso abbiamo bisogno di almeno un paio di sedute odontoiatriche ed il manufatto viene realizzato dall’odontotecnico con conseguente costo aggiuntivo. In media, come negli intarsi in oro, il costo è almeno tre volte quello di una otturazione. La durata è certamente meno longeva delle otturazioni in amalgama o degli intarsi in oro, in media 10 anni sono già un buon successo ma i vantaggi estetici naturalmente non sono nemmeno paragonabili. Concludendo, non c’è nessuna ragione di rimuovere l’amalgama a meno che non siano difettose o abbiate un’ipersensibilità (allergia) accertata ad uno dei suoi componenti. Se volete un restauro duraturo a costo contenuto è ancora una validissimo materiale, anche se in alcuni Paesi, come quelli Scandinavi, è stato bandito. Il nostro Ministero della salute sconsiglia di eseguire queste otturazioni nei bambini, ma la Food and Drug Administration Americana lo reputa ancora il materiale d’elezione per le otturazioni sociali. Spero di aver fatto un po’ di chiarezza e buon sorriso a tutti.
www.oraldesign.it
Buon sorriso a tutti. ■