Vivere n°18: Team approach

Vivere n°18: Team approach

Cari lettori, in questo numero desidero parlarvi dell’importanza del lavoro di gruppo e dell’approccio interdisciplinare quando si affronta un problema di salute odontoiatrico complesso. Spesso si è portati a dare all’odontoiatria un peso diverso rispetto alle altre discipline mediche, quasi il cavo orale fosse una parte anatomica a sé e non potesse diventare causa di complicazioni gravi e a volte anche letali (es. infezioni profonde). Il cavo orale è talmente complesso che per prendersene cura non solo si diventa odontoiatri con una laurea specifica, ma è stato anche necessario suddividerla in specialità.
Come alla medicina sta la cardiologia, la gastroentorologia, l’endocrinologia, ecc., all’odontoiatria sta la protesi, la parodontologia, l’endodonzia e via dicendo.
Gli specialisti del cavo orale si possono suddividere nei seguenti modi. Il protesista si occupa di ripristinare le parti anatomiche che sono venute a mancare o che esteticamente hanno bisogno di migliorie (protesi fisse come faccette, corone e ponti o protesi mobile come scheletrati e dentiere); normalmente è anche responsabile del ripristino della masticazione e dei problemi legati al sistema neuromuscolare stomatognatico. L’endodonzista si occupa della salute della polpa del dente e quando questa è compromessa è costretto a devitalizzarlo, in altri casi a ridevitalizzarli ed in altri ancora ad asportare parte dell’apice della radice. Il parodontologo è lo specialista dei tessuti molli e duri che circondano il dente (problemi gengivali e di piorrea). Il chirurgo orale è lo specialista che si occupa di interventi come le estrazioni e l’inserimento di impianti. Il conservatore si occupa di trattamenti meno invasivi come otturazioni, intarsi, e piccoli restauri. L’ortodonzista è lo specialista che si occupa del posizionamento corretto dei denti nel cavo orale (raddrizza i denti) mentre il pedodonzista è lo specialista che si occupa dei problemi dentali dei bambini. L’odontoiatra si avvale inoltre dell’insostituibile collaborazione di professionisti paramedici come l’odontotecnico (l’esecutore materiale delle protesi fisse o mobili che verranno inserite dall’odontoiatra) e dell’igienista (principale responsabile dell’educazione del paziente alla prevenzione e del mantenimento in salute dello stesso). Nelle situazioni meno complesse l’odontoiatria generico è in grado di eseguire parti di tutte le discipline sopra elencate, ma quando le situazioni si fanno più difficili l’aiuto dello specialista diventa indispensabile.
Questo approccio è esattamente sovrapponibile al comportamento del medico di base. Nel trattamento dei casi complessi estetici e non, è consigliabile che lo studio delle possibili soluzioni (piani di trattamento) sia preparato con la partecipazione di tutti gli specialisti.
Questo sistema di lavoro permette il confronto e la discussione che normalmente portano a diagnosi e piani di trattamento più precisi con vantaggi inestimabili per la salute e l’estetica del paziente. La cooperazione tra le diverse discipline odontoiatriche e mediche dovrebbe diventare la regola, perché purtroppo molti disturbi e patologie non sono indipendenti e possono abbracciare anche discipline che apparentemente non hanno nulla in comune con i problemi odontoiatrici (otorinolarigoiatrici, ortopedici, neuromuscolari, neurologici etc.). Il corretto approccio e il coordinamento spesso fanno la differenza tra la guarigione e la cronicizzazione della malattia. Ricordate: la salute della bocca è importante quanto la salute di un qualsiasi altro organo. ■