Vivere n°15: E quando i denti non ci sono più?

Vivere n°15: E quando i denti non ci sono più?

Purtroppo capita che, pur avendo cercato di prendersi cura dei propri denti, si giunga alla situazione in cui questi non siano più curabili e sia necessario estrarli. L’edentulia (mancanza di denti) si divide in parziale e totale; per parziale si intende la mancanza di uno o più elementi dentali, mentre per totale la mancanza di tutti i denti. Fino a poco più di una ventina di anni fa, le soluzioni per tali problemi si limitavano a rimpiazzare i denti mancanti con ponti nei casi più semplici e con apparecchi removibili, scheletrati o dentiere, nei casi più complessi.
Fortunatamente, dall’avvento degli impianti osteo-integrati, abbiamo a disposizione metodiche che ci permettono di restituire estetica e funzione con soluzioni fisse quasi nella maggior parte dei casi.
Cosa sono gli impianti osteo-integrati? Sono viti in titanio che vengono inserite nell’osso e si comportano similarmente alle radici dei denti naturali ai quali vengono poi congiunte le corone (denti artificiali).
Il titanio è uno dei materiali meglio accettati dall’organismo umano, la sua biocompatibilità è riconosciuta non solo in odontoiatria, ma anche in altre branche della medicina tra cui l’ortopedia, tanto è vero che la maggior parte delle protesi sono realizzate nello stesso materiale (es. anca). Le probabilità di rigetto sono di conseguenza molto basse.
Nell’arcata superiore si raggiunge una percentuale di successo nell’ordine del 93%, mentre per quella inferiore la percentuale aumenta fino al 96%. Tale differenza è principalmente dovuta alla densità dell’osso che nell’inferiore è più compatto. Il successo degli impianti è quindi dovuto alla qualità e alla quantità dell’osso.
A volte ci troviamo in situazioni dove l’osso non è ideale, ma anche in questi casi le tecniche chirurgiche di augumentazione (aumento) si sono notevolmente evolute ed è veramente raro trovarsi in situazioni dove non si riesca ad inserire l’impianto. Il maggior vantaggio degli impianti con un restauro fisso è che sono in grado di ripristinare la funzione masticatoria al 100%, mentre con un apparecchio mobile si perde dal 50 al 60% dell’efficienza.
Altro grande vantaggio degli impianti è che per rimpiazzare un dente non occorre più preparare (limare) i denti vicini per realizzare un ponte, ma si riesce conservativamente a ripristinare solo l’elemento mancante. Anche i portatori di protesi mobili totali (dentiere) possono trovare notevoli vantaggi con il supporto degli impianti. Spesso le protesi totali hanno problemi di ritenzione, specialmente quelle inferiori. Alcuni impianti, posizionati sotto le protesi mobili per mezzo di piccoli attacchi, possono ancorare le dentiere (overdenture) e renderle più confortevoli dando una sensazione di fissazione con conseguente miglioramento delle capacità masticatorie. Riguardo alla durata degli impianti gli studi non sono ancora definitivi, ma sembra che le variabili di successo siano sovrapponibili alle stesse dei denti naturali. Igiene, igiene, igiene e si può sperare che durino anche tutta la vita. Anche per gli impianti esistono controindicazioni come alcune malattie sistemiche, ma ancor più a rischio di fallimento impiantare sono i grandi fumatori. Mi auguro di aver fatto un po’ di chiarezza su un argomento estremamente attuale e credo di grande interesse. Buon sorriso a tutti.