Il diabete è una patologia in cui si verifica un “aumento significativo dei livelli di glucosio nel sangue” per un deficit della quantità e, spesso, dell’efficacia biologica dell’insulina, l’ormone che controlla la glicemia. Si tratta di una malattia cronica e non contagiosa, ampiamente diffusa, che tra i principali fattori di rischio annovera ereditarietà, fattori ambientali, obesità e stili di vita errati in termini di insufficiente attività fisica ed alimentazione. Come riportato dai dati ufficiali dell’Istat, i casi di diabete sono raddoppiati sul territorio nazionale nel corso degli ultimi trent’anni, mentre la mortalità si è ridotta significativamente.
La correlazione tra diabete e impianti dentali
Fino ad alcuni anni fa l’innesto di impianti era alquanto sconsigliato a soggetti diabetici. Attualmente invece i progressi della scienza odontoiatrica, uniti all’adozione di protocolli rigorosi e di un accurato controllo degli indici metabolici, primo fra tutti la glicemia, hanno ridotto enormemente le controindicazioni. Tornare a sorridere e beneficiare di impianti di ultima generazione è possibile anche per le persone affette da diabete. Ma quale relazione sussiste tra diabete e implantologia? In questo articolo risponderemo a tale quesito analizzando quelli che vengono considerati i principali fattori di rischio. Innanzitutto il diabete è un importante fattore limitante nella guarigione delle ferite, dato dall’eccessivo livello di zucchero nel sangue, il che comporta alcune criticità, come sanguinamento e lentezza del processo di cicatrizzazione, con accentuato rischio di emorragie. L’iperglicemia inoltre favorisce l’insorgere di infezioni batteriche e nei tessuti direttamente interessati dall’intervento.
Implantologia e diabete: il protocollo da seguire
Seguendo un protocollo specifico è possibile ridurre al minimo il fattore rischio derivante dal diabete. La fase preliminare all’intervento in tale protocollo riveste un ruolo cruciale, in particolare per un controllo costante e scrupoloso degli indici glicemici. Prevista anche una terapia antibiotica preventiva. I pazienti diabetici dovranno prestare attenzione allo stato di salute delle gengive ed all’eventuale all’insorgere di parodontiti, infezioni croniche insidiose con conseguenze per tutto il corpo, compreso il rilascio di ormoni iperglicemizzati. Inoltre la patologia diabetica deve essere costantemente monitorata e combattuta col sostegno di:
- corrette abitudini alimentari;
- ricorso all’insulina, l’ormone che regola la quantità di glucosio nel sangue.
Infine, massima importanza va attribuita alla professionalità del centro dentistico al quale ci rivolgiamo, per esempio valutando la tipologia di materiali impiegati per gli impianti. Preferibile il titanio, un metallo dotato di svariate peculiarità che lo rendono particolarmente adatto per l’impiego nelle protesi: gode di eccellenti proprietà anallergiche, è resistente alla corrosione ed insapore. Motivo per il quale sovente le viti in titanio sono garantite a vita, ed i casi di rigetto sono estremamente rari. Anche l’ambiente dove si svolge l’intervento deve essere impeccabile, sanificato, sterile, adeguato ai più alti standard di pulizia e rispettoso delle rigorose normative nazionali in ambito igienico.
Altre complicanze possono essere legate alle patologie che interessano principalmente i tessuti gengivali, come ad esempio le gengiviti e la paradontite.
In particolare quest’ultima se non tenuta sotto controllo porta alla perdita dei denti e alla necessità di sostituirli con impianti dentali. Purtroppo però gli interventi di implantologia dentale non sono sempre consigliati in un paziente diabetico e a breve vedremo perché.
Diabete e parodontite
Diabete e parodontopatia sono patologie collegate tra loro da un doppio filo, influenzandosi a vicenda innescano un circolo vizioso che non sempre è facile tenere sotto controllo.
Alcune ricerche hanno evidenziato come i pazienti con diabete siano più predisposti all’insorgenza della parodontite, sia perché l’iperglicemia favorisce la proliferazione di placca e tartaro, sia perché l’abbassamento delle difese immunitarie dei diabetici implica una minore capacità di reagire alle infezioni batteriche.
Inoltre la presenza di una malattia parodontale può avere un effetto negativo sul controllo glicemico rendendo più difficile la gestione dei livelli di glucosio nel sangue aggravando la situazione.
Per questo motivo non è affatto raro che una persona che ha il diabete di tipo 1 o di tipo 2, con il tempo rischi di avere problemi parodontali e di perdere i denti.
Cosa si può fare per prevenire la parodontite
Esattamente quello che dovrebbero fare tutti: corretta igiene orale e periodiche sedute di ablazione del tartaro.
Le conseguenze più gravi sulla salute dei denti in un paziente diabetico si hanno quando c’è una scarsa igiene orale domiciliare. Tuttavia, in alcuni casi, una scrupolosa pulizia dei denti a casa può non essere sufficiente a evitare i danni del diabete sui denti, per questo è indispensabile un controllo periodico dal dentista. Se ci si sottopone con la giusta frequenza a sedute di pulizia dentale professionale, anche sottogengivale, si riesce a migliorare la salute delle gengive e ridurre significativamente le possibilità di sviluppo della malattia parodontale.
Inoltre è indispensabile anche riuscire a tenere sotto controllo l’iperglicemia, con farmaci o con un corretto stile di vita, proprio per la relazione biunivoca che collega le due patologie.
Implantologia dentale per i pazienti diabetici
Quando c’è la mancanza di un dente spesso si ricorre all’implantologia dentale per ripristinare la corretta funzionalità della bocca oltre che per migliorare l’estetica del sorriso. L’implantologia dentale per pazienti diabetici però è stata sempre considerata più rischiosa perché presenta più alte percentuali di insuccesso a causa della particolare condizione metabolica. I rischi in caso di diabete non compensato infatti vanno da un allungamento dei tempi di guarigione allo sviluppo di gravi infezioni che rallentano il processo di osteointegrazione dell’impianto decretando il fallimento dell’operazione.
Tuttavia la strada dell’implantologia dentale in caso di iperglicemia non è sempre sconsigliata. Un paziente che riesce tramite una dieta sana, un corretto stile di vita o la
somministrazione dell’insulina a tenere nella norma i suoi indici glicemici può tranquillamente decidere di mettere un impianto dentale.
Sarà necessario seguire un particolare protocollo che prevede la misurazione degli indici glicemici per diversi mesi, la pianificazione di una terapia antibiotica e la programmazione dell’intervento in momenti particolari della giornata per ridurre al minimo eventuali complicazioni.Se il diabete è tenuto sotto controllo e si esegue una corretta profilassi antibiotica non ci sono particolari controindicazioni all’inserimento degli impianti.
Come sempre ogni caso ha le sue peculiarità e deve essere attentamente valutato prima di procedere a qualsiasi tipo di intervento.