Oral Design – La storia dal 1965 e la filosofia raccontata dal dottor Luca Lorenzo Dalloca

Oral Design – La storia dal 1965 e la filosofia raccontata dal dottor Luca Lorenzo Dalloca

Lo studio Oral Design realizza sorrisi armonici e naturali da oltre 50 anni. Il dottore spiega come lo staff Oral Design si impegni ad inserire il proprio lavoro all’interno del viso del paziente creando sorrisi veri che caratterizzino e valorizzino la persona.

Buongiorno, mi presento sono Luca Dalloca di Oral Design la mia carriera inizia fin da bambino perché sono figlio d’arte, mio padre era anche Lui dentista avevamo lo studio in casa fino a quando io avevo 3 anni giocavo al posto che con le macchinine con i nostri pazienti e una volta le presi anche perché ho toccato un modello che non avrei dovuto toccare. Da allora sono cresciuto a 14 anni ho frequentato la scuola di Odontotecnico sono partito per gli Stati uniti per la prima volta alla Dental Technology Institute dove ho conseguito il diploma di Odontotecnico e rientrato dagli Stati Uniti ho parificato il mio diploma all’istituto Casati di Milano e poi nel 86 sono ripartito per gli Stati Uniti dove ho conseguito la laurea alla task University nel 91 e ci siamo trasferiti a LA dove ho conseguito il corso di protesi e Odontoiatria Estetica e due anni dopo siamo rientrati in Italia perché purtroppo mio padre si ammalò e dovetti prendere le redini dello studio . Dal 1966 faccio parte del gruppo Oral Design che è un organizzazione internazionale con a capo Willi Geller che è riconosciuto mondialmente per essere il più bravo odontoiatrico vivente. Oral Design è un gruppo di odontotecnici siamo una novantina in tutto il mondo e 5 odontoiatri e io sono uno di questi. Oral Design è un’organizzazione composta da queste persone che hanno una passione particolare per il nostro mestiere ci vediamo regolarmente ogni 2 anni grazie a un congresso internazionale dove abbiamo l’occasione di scambiarci le nostre esperienze professionali e sempre abbiamo molto da imparare perché il bello del nostro mestiere e proprio quello che si cresce tutti i giorni e speriamo di crescere sempre. Credo che scegliere Oral Design faccia la differenza soprattutto a livello estetico da sempre lavoriamo utilizzando la psicologia della percezione per capire come creare l’equilibrio. Normalmente si è alla ricerca di regole e ricette per avere la reperibilità dei risultati ma questo poi porta sempre a casi uguali a se stessi e quindi poco veri, finti l’approfondimento invece della psicologia della percezione che fanno nella scuola d’arte nella letteratura della scuola d’arte ci mettono in condizione conoscere come creare un equilibrio all’interno di un viso. Conosco molti bravi colleghi nella zona periurarale e veramente pochi colleghi capaci all’interno di visi, i nostri manufatti non devono inserirsi solo nella zona orale ma anche nella zona nei visi. I nostri pazienti devono essere individuali e valorizzare l’aspetto della persona. Normalmente la gente entra nel nostro studio un po’ stereotipata perché i max media non fanno nient’altro che proporre dei sorrisi perfetti ma in realtà il bello e che siano i sorrisi armonici che vanno inseriti nel visi delle persone. Quando arrivano i pazienti con le foto di alcuni personaggi famosi e dicono che vogliono lo stesso tipo di sorriso, “be se volete lo stesso volto, possiamo farvi uguali!” mentre ovviamente i volti sono tutti diversi e la parte più difficile in cui crediamo di essere molto capaci di inserire un sorriso che stia in quel volto in quella persona che valorizzi la sua personalità e credo che abbiamo qualche marcia in più per fare la differenza. Dal punto di vista professionale gli Stati Uniti sono fondamentali perché la scuola si concentra soprattutto su regole e ricette che dal punto di vista teorico pratico e soprattutto biologico e tecnologico è assolutamente fondamentale invece dal punto di vista estetico, trovo alcune lacune. Noi abbiamo una grande fortuna ad abitare in un paese forse il più bello del mondo dove siamo a contatto con l’arte continuamente e questo ci mette di più in condizione di capire l’estetica quindi il connubio tra le due culture è la soluzione migliore per ottenere dei grandi risultati. Non so se è importante questo aneddoto ma è stato importante per la mia vita professionale e per la mia carriera ero ancora all’università alla CLA venne questa nonnina di oltre 90 anni e che purtroppo era talmente piena di candida nella bocca che non la riusciva ad aprire perché sanguinava. La signora era edentula gli prescrissi una terapia per eliminare la candida qualche settima dopo ritornò e incominciammo questo lavoro di realizzare queste due protesi. Normalmente sono 6 o7 incontri prima che il lavoro venga terminato e la cosa più emozionante perché l’ultimo giorno che le avevo fatto l’ultimo ritocco la signora si mise a piangere e le chiesi come mai Signora piange? Era anche ingrassata di 3 kg da quando le avevamo messo le nuove protesi. Le dissi: “Lei deve essere contenta” e lei rispose, vivo in casa di cura: qui avevo un obiettivo una volta a settimana la venivo a trovare e qualcuno si prendeva cura di me ed oggi invece finisce tutto e sarò sola nuovamente e questa è una cosa che mi rimane nel cuore. Sono molto fortunato perché fin da bambino ho avuto questa passione per questo lavoro e non lo cambierei per nulla al mondo.